Mi chiamo Roberta, ho 50 anni e vivo a Rango, il paese di mio padre. È qui che sono tornata per iniziare il secondo tempo della mia vita.
Ci sono momenti nella vita in cui si inizia a immaginare un’altra vita. Galeotto è stato per me l’incontro con Silvia Petroni. Astrofisica e alpinista, alla vita di città preferisce la casa di montagna. Mi affascinano i racconti delle sue ascese. Scalare le montagne trasforma le sue fragilità in forza. Oggi Silvia è la mia migliore amica. Da lei, dalla sua storia, attingo il coraggio per un nuovo progetto di vita. La casa del nonno a Rango. Da ristrutturare, da viverci, da affittare.
Ho seguito il cuore, ho ascoltato il richiamo della montagna e sono tornata a casa. Si, perché Rango è sempre stata la mia casa. Ci passavo le estati da adolescente. È qui che ho iniziato ad andare in montagna con mio papà. Papà Guido, che tutti chiamavano Popo perché il più piccolo della famiglia, aveva lasciato Rango per necessità. Nonno Basilio, con nonna Emma e i quattro figli, era migrato in Liguria in cerca di fortuna. Faceva l’arrotino, il moleta. Come mio padre e tutti i suoi fratelli. A Recco, dove vivevamo, papà Guido aveva un piccolo negozio. Vendeva casalinghi e arrotava. Una vita durissima, di sacrifici, di lavoro.
Come lui, tanti altri partivano da Rango verso le città della pianura. Centinaia di chilometri in cerca di una vita migliore. Spesso un viaggio di sola andata. Mio padre non è più tornato a Rango. Sono tornata io. Ho lasciato la frenesia della città e sono tornata a guardare le montagne, a respirare aria buona. Amo la montagna. Ho imparato ad amarla da mio padre. La montagna mi parla. Mi dà forza e pace.
Mio papà, che ora non c’è più, ne sarebbe felice. In fondo per vivere bene ci basta davvero poco.
- Passioni: montagna, trekking