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Ognibene Grazzi, appassionato di borghi

Mi chiamo Ognibene. A volere questo nome benaugurante fu mio padre, a ricordo del fratello.

Mio padre era un muratore. Lavorava a Riva del Garda. Partiva in bicicletta il lunedì mattina e tornava al sabato. Era bravo. Faceva le finiture nei cantieri edili. A 14 anni ho cominciato a seguirlo. È qui che inizia la mia passione per le case. Da costruire, da risanare. Come quelle di Rango. Casa dei Carleti, dei Gaetani, dei Careta, la Bifora.

Passeggio per il borgo e le guardo con orgoglio e gratitudine. La loro ristrutturazione la sento anche mia. Risanare vuol dire rispettare. Significa saper vedere nelle case le storie. Di chi le ha costruite con fatica e sacrifici, di chi le ha vissute. Perché tutte le case hanno un’anima. Per cercarne la bellezza, bisogna entrarci in punta di piedi.

A Rango di bellezza ce n’è davvero tanta. Basta saperla vedere, ognuno con i propri occhi. Nei nostri paesi di montagna la bellezza non è solo nelle case di pietra e legno, nei paesaggi. È nella gente che ci vive. Siamo schivi, all’apparenza burberi, ma buoni e generosi, schietti e sinceri. Persone semplici, umili e laboriose. Come i tanti scultori e pittori che sono venuti a Balbido, il paese dove vivo. Artisti con l’arte nel cuore, nella mente, nelle mani. Hanno reso Balbido una galleria d’arte a cielo aperto. Ci sono 48 murales e 30 sculture lignee. Nei primi anni eravamo noi, quelli del Gruppo Culturale La Ceppaia, a chiedere ai proprietari delle case lo spazio per far dipingere i murales. Ora sono i proprietari ad offrire spontaneamente gli spazi. La storia si evolve. La bellezza rimane prima di tutto. Il resto viene dopo.

Cosa puoi fare con me

Ti posso accompagnare per un giro alla scoperta dei murales di Balbido o sotto i volti di Rango. Amo passeggiare nella natura, camminare tra i vicoli dei nostri borghi per assaporare la storia e catturare istanti di vita vera. Scoprire la bellezza tra le case rispettosamente risanate di Rango, le sculture lignee e i murales che raccontano la vita di Balbido.

Tutti abbiamo un murales del cuore. Il mio è Ritorno dalle rogazioni. Le rogazioni erano un rito sacro che teneva unita la comunità, per propiziare i raccolti in campagna. Davano speranza anche dove c’era solo disperazione. Perché la vita ricomincia sempre. L’ha dipinto Andrea Fusaro, un ragazzo capace superare difficoltà e sofferenze. 

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