Rango, la vita antica nei portech
Rango, tra i Borghi più Belli d'Italia, ha una lunga storia. Per millenni occupava una posizione centrale lungo la strada imperiale, la via commerciale che collegava le Valli Giudicarie al porto lacustre di Riva del Garda e poi alla Repubblica di Venezia.
Rango è sempre stato un luogo di passaggio obbligato per migliaia di viaggiatori, mercanti e pastori. Ora questa funzione di passaggio si ritrova nella sua armonica architettura. Una ragnatela di cunicoli, androni e passaggi coperti. I portech, come vengono chiamati in dialetto, attraversano tutto il borgo e permettevano di spostarsi restando sempre al riparo. Un tempo ospitavano greggi di passaggio e viaggiatori solitari. I viandanti potevano passare per il paese senza uscire all’aria aperta.
Come in una favola
Sotto i portici si aprivano le stalle con mucche e capre, e i vòlt a botte dove venivano conservati al fresco i prodotti della terra, come le patate. Luoghi di un tempo, che in inverno tornano a nuova vita con i Mercatini di Natale, quando il borgo diventa un piccolo presepe illuminato a festa.
All’ingresso in paese, il primo che si presenta agli occhi è el portech de la Flor, il nucleo più antico, esempio per tutti gli altri portici di cui Rango si riempì nel tempo. Da qui passava la strada imperiale. Le strade interne erano di salesà, un sottofondo rustico composto da tanti sassi irregolari, arrotondati dall’uso e della pioggia. Quelle esterne al paese erano delimitate dalle laste, lastre di granito squadrate che segnavano i confini e impedivano lo sconfinamento degli animali.
Fare una passeggiata a Rango è una scoperta continua dei segni indelebili di un’antica storia contadina.